Per due giorni – venerdì e ieri – hanno incrociato le braccia. Reclamando il pagamento degli stipendi arretrati, i 16 netturbini in servizio a Lampedusa non hanno raccolto – come da sciopero proclamato - i rifiuti. L’isola – a stagione turistica avviata – si è risvegliata, ieri, quasi sommersa dall’immondizia.
Lo scorso 12 giugno, nel proclamare lo sciopero, il sindacalista dell’Usb, Aldo Mucci, aveva annunciato inoltre che i lavoratori fino alla fine del mese non avrebbero più fatto alcuno straordinario.
In realtà, oggi, giorno festivo e quindi da considerarsi straordinario, i netturbini garantiranno i servizi essenziali. E lo faranno per due motivi: primo perché gli operatori ecologici, che pur reclamano quello che è un loro diritto, non vogliono danneggiare l’immagine di un’isola turistica. E secondo perché, a qualcuno di loro, è già arrivata la seconda preannunciata mensilità arretrata. Intanto, il sindaco di Lampedusa Totò Martello pare che all’inizio della prossima settimana sarà in Regione per cercare di sbloccare i soldi che devono arrivare al Comune delle Pelagie.
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