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Mafia ad Agrigento, annullate altre 2 scarcerazioni: in 8 rischiano il carcere

La corte di Cassazione ha annullato con rinvio altre due scarcerazioni disposte dal tribunale del Riesame di Palermo nei confronti di altrettante persone coinvolte nel maxi blitz antimafia contro le cosche dell'agrigentino denominato Montagna. Sono ormai otto i provvedimenti cassati dai giudici romani. Ad essere revocate stavolta sono la scarcerazioni di Vincenzo Cipolla, accusato di mafia, e Antonino Vizzì, presunto "reggente" della cosca mafiosa di Raffadali.

Le scorse settimane stessa sorte avevano avuto i provvedimenti emessi per Franco Dugo, Pietro Reina, Giovanni Gattuso, Raffaele La Rosa, Luigi Pullara e Angelo Di Giovanni, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e voto di scambio politico-mafioso. La Cassazione, dunque, dà ragione alla Procura e al gip che aveva disposto gli arresti.

I giudici della Libertà avevano annullato per difetto di motivazione ben 13 misure cautelari sostenendo che ci fosse un difetto di motivazione e che il giudice si fosse limitato a fare un copia e incolla della richiesta di arresto depositata dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra.

Una decisione, quella del Riesame, che aveva fatto tornare liberi mafiosi ed estortoti nonostante le accuse di molte vittime taglieggiate e che è stata "bocciata" dagli Ermellini. Su 63 arresti, 13 sono stati annullati per difetto di motivazione, 6 per mancanza di esigenze cautelari e 7 per mancanza di gravi indizi. La Procura ha fatto ricorso in Cassazione contro 19 scarcerazioni. La Cassazione si sta pronunciando in questi giorni.

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