AGRIGENTO. Visita psichiatrica, codice verde e semplice trasfusione al posto di una terapia per una malattia che riduce il flusso del sangue. La donna, Giuseppina Scicolone, 53 anni, secondo il gip che ne ha disposto l’imputazione coatta, decidendo di mandarla a processo contrariamente alla Procura che chiedeva l’archiviazione dell’inchiesta, si poteva salvare o, almeno, la questione va approfondita.
I sintomi riferiti ai medici dell’ospedale erano evidenti e portavano alla diagnosi di granulomatosi di Wegener. Sarebbe stato sufficiente, sempre secondo le imputazioni, iniziare un trattamento per avere «una remissione totale» e, invece, la donna venne mandata in psichiatria perché si pensava che soffrisse di una malattia immaginaria. Cinque medici dell’ospedale San Giovanni di Dio, adesso, rischiano un rinvio a giudizio per l’accusa di omicidio colposo.
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