
PALMA DI MONTECHIARO. Nascondevano la «roba» – cocaina – nelle cassette dei contatori dell’acqua o del gas: all’esterno dunque delle loro abitazioni. Per parlare dello stupefacente, utilizzavano un linguaggio in codice: «caffè» oppure «carne».
L’inchiesta della polizia di Stato – degli agenti del commissariato di Palma di Montechiaro, nello specifico – è riuscita a documentare che vi sarebbe stato un giro di «coca» che da Palermo giungeva fino a Palma di Montechiaro dove veniva poi «piazzata» sull’illegale mercato dello spaccio.
Cinque le misure cautelari eseguite ieri mattina a carico di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, dell’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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