AGRIGENTO. «Vogliamo capire come mai dopo tutte le precauzioni e le attività effettuate non si riesce a frenare il fenomeno del randagismo nella provincia di Agrigento».
Antonio Izzo, direttore servizio igiene degli allevamenti e delle produzioni all’Asp di Agrigento, spiega in questo modo l’ordinanza diffusa dall’azienda sanitaria provinciale che riprende la legge regionale 15/2000 per cui è vietato catturare cani e gatti per strada. Una polemica che si è innescata con le associazioni ambientaliste.
Per questo motivo il dottore veterinario ha parlato già con il prefetto di Agrigento per una conferenza di servizi che riunisca i sindaci della provincia di Agrigento e i vertici degli altri provinciali per comprendere le soluzioni opportune da prendere: «Dopo le nostre attività, abbiamo visto che non ci sono i risultati che ci aspettiamo: nell’ultimo anno abbiamo sterilizzato 6000 cani ma il numero di animali randagi sono sempre alti. Per questo motivo ho chiesto una conferenza di servizi per capire chi deve rispettare i compiti e perché non lo fa. Se non si prende nessun provvedimento il fenomeno del randagismo continuerà ad aumentare».
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