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"Evasione fiscale milionaria sugli alcolici", sei arresti fra Agrigento e il resto d'Italia

PALERMO. Avrebbero simulato il trasporto di prodotti alcolici in un deposito fiscale fittizio italiano, per consentirne la vendita in altri paesi europei. Questa l'accusa nei confronti di sei persone che avrebbero così trovato il modo per evadere le accise e il Fisco in Italia.

Una operazione della guardia di finanza, partita da Agrigento, che ha consentito di scoprire come in effetti i prodotti alcolici realmente esistenti venivano trasferiti solo sulla carta in Italia ma in realtà totalmente venduti in nero nel Paese produttore o in altri stati d’Europa.

Gli inquirenti hanno scoperto che dei 60 milioni di litri di birra e superalcolici fittiziamente spostati in Italia, l’accisa evasa risulterebbe pari a circa 26 milioni. A questa cifra, vanno aggiunti circa sei milioni di Iva oltre a tutte le imposte dirette che ne conseguono.

A seguito di indagini della guardia di finanza di Agrigento e dell’ufficio delle dogane e monopoli di Porto Empedocle sono stati eseguiti simultaneamente ed in diverse regioni d’Italia sei fermi nei confronti dei componenti del gruppo criminale operante nel settore delle accise. Per tutti i reati contestati sono l’associazione per delinquere finalizzata al falso e alla frode fiscale con l’aggravante della trans nazionalità.

L’attività d’indagine costituisce un'appendice dell'operazione convenzionalmente denominata "Criminal Drinks", portata a termine nel corso dei mesi di luglio e novembre 2016, con l’esecuzione di numerosi fermi e l’attuazione di due mandati di arresto europeo in territorio britannico e belga.

Le ulteriori indagini condotte hanno consentito di verificare l’esistenza e l’operatività di una nuova ed articolata cellula criminale collegata a quella della precedente operazione. In questi giorni è arrivata la notizia dell’estradizione di D.M.S.H.A.B, belga già arrestato nel febbraio 2017 in territorio straniero, in esecuzione del mandato di arresto europeo per essere giudicato dalla magistratura italiana.

I fermati sono: B.P. milanese di 50 anni, capeggiatore dell’organizzazione; S.S. cittadino italiano con residenza in Spagna, di 60 anni, arrestato all’aeroporto di Fiumicino mentre tentava di fare rientro in Italia, dopo un’assenza di circa un anno; C.F., siciliano trapiantato a Como di 40 anni con il ruolo di testa di legno del fittizio deposito fiscale; B.F., 35 anni faccendiere dell’associazione; D.G.T. di 65 anni milanese faccendiere dell’associazione; B.G. di 60 anni piemontese faccendiere dell’associazione.

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