LICATA. Tredici mesi dopo l’ordinanza cautelare, con due indagati finiti agli arresti domiciliari e tre raggiunti da un divieto di dimora a Licata, tutti gli imputati dell’inchiesta della Finanza che ipotizzava l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata ad estorcere parte degli stipendi ai dipendenti di due cooperative, patteggiano la pena ed evitano il processo.
La vicenda si chiude definitivamente dopo la collaborazione delle presunte vittime, passate da indagate a parti civili e infine risarcite e le nuove contestazioni della Procura, che ha decuplicato l’ammontare della presunta estorsione a 130 mila euro.
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