LAMPEDUSA. A Lampedusa è il giorno del ricordo. Con un'ora di ritardo, a causa della pioggia, è iniziata la marcia da piazza Castello alla Porta d'Europa. Una manifestazione per non dimenticare il naufragio che nel 2013 costò la vita a 368 migranti. Il presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra della Pubblica istruzione Valeria fedeli, insieme al sindaco Totò Martello, hanno preso parte alla marcia. Tantissimi i giovani presenti. Tra i momenti principali l'uscita in mare di imbarcazioni per deporre fiori e una ghirlanda sul luogo della tragedia.
"E' un'emozione diversa essere sui luoghi che costituiscono la fine dell'Europa, il confine dove ci sono principi e valori che i nostri padri fondatori hanno realizzato con quest'Unione". Lo ha detto il Presidente del Senato Pietro Grasso mentre marciava, ai microfoni Radio anch'io di Rai Radio1. "E c'e' anche la porta d'ingresso d'Europa - ha aggiunto Grasso - il primo segnale che vedono coloro che si avvicinano con la speranza di un futuro migliore alle nostre coste. Fuggono da povertà, guerre, fame, mancanza di diritti. Quei diritti fondamentali che la nostra Costituzione riconosce".
Una riflessione arriva anche dalla Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini. "Sappiamo bene che si fugge per diversi motivi, chi fugge non lo fa con leggerezza, non è una gita, una scampagnata". E aggiunge: "Il giorno dell'anniversario della strage di Lampedusa ci impone - dice Boldrini - una riflessione: gli sbarchi sono diminuiti ma magari si muore e non ce lo dice più nessuno perché il Mediterraneo oggi è meno frequentato da testimoni e da chi salva vite umane. Noi dobbiamo farci delle domande, non basta tenere lontani i migranti per risolvere i problemi, né diminuire il numero arrivi. Quando è in gioco vita umana, la culla dei diritti umani deve farsi qualche domanda sule ragioni per cui le persone non arrivano più".
Anche quest'anno, l'Unhcr, Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è sull'isola di Lampedusa per partecipare alle iniziative di commemorazione e sensibilizzazione. L'Unhcr ricorda che dal 3 ottobre 2013 molti altri naufragi si sono verificati e da allora 15.696 uomini, donne e bambini hanno perso la vita in mare in circostanze drammatiche. Solo nel 2017, risultano morte e disperse nel Mediterraneo 2.655 persone, un costo umano inaccettabile: ogni 50 persone che hanno preso il mare dirette in Europa, una ha perso la vita.
"Nonostante la drammaticità dell'evento, le forti emozioni suscitate ed i proclami che si rinnovano ad ogni nuova tragedia, continuiamo a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane lungo le rotte che portano in Europa. E' importante e urgente che gli impegni presi a livello internazionale si traducano in azioni concrete di solidarietà e condivisione delle responsabilità," dichiara Stephane Jaquemet, Delegato dell'UNHCR per il Sud Europa.
Il programma delle iniziative organizzate a Lampedusa, dal 30 Settembre al 3 Ottobre 2017, nell'ambito del progetto "L'Europa inizia a Lampedusa", è disponibile qui: http://www.comitatotreottobre.it/wp-content/uploads/2017/09/Prog ramma-Lampedusa.jpg
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