ARAGONA. Un appalto di dieci anni per la gestione della piscina comunale aggiudicato con delle false fatture e la documentazione contraffatta che attestava un requisito inesistente. L’inchiesta, avviata nel 2014 quando il Comune di Aragona mise a bando l’affidamento della struttura sportiva, ha portato alla prima condanna e a un rinvio a giudizio.
Il giudice dell’udienza preliminare Francesco Provenzano ha inflitto un anno e due mesi di reclusione a Bruno Gioacchino Cassaro, 39 anni, di Agrigento, titolare della «Cassaro servizi integrati». Rinvio a giudizio, invece, per un altro imprenditore: Vincenzo Picarella, 45 anni. Per entrambi l’accusa è di turbativa d’asta e falso.
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