AGRIGENTO. Montagne di rifiuti seppelliscono le piazzole della zona Asi, al confine fra Agrigento, Favara ed Aragona. Piazzole, strade e terreni, ciclicamente, vengono ripuliti, ma non c'è neanche il tempo di averne contezza piena che già iniziano a formarsi le nuove discariche abusive a cielo aperto. È una storia che si ripete, sistematicamente, dallo scorso maggio, in coincidenza con l'avvio della raccolta differenziata per i Comuni attigui a quello del capoluogo.
C'è stato anche un forte richiamo, nei confronti dei Municipi di Agrigento, Aragona e Favara, da parte dell'Asp che ha, esplicitamente, parlato di "rischi per la salute pubblica". E prima ancora, l'Sos era stato lanciato da Sicindustria e dal commissario straordinario dell'Irsap Maria Grazia Brandara che chiedeva di applicare le norme di sorveglianza e controllo dei rifiuti. L'Asp ha dunque imposto agli enti, ciascuno per quanto di competenza, di porre in essere le misure idonee alla soluzione del problema. Le bonifiche ci sono state. E sono anche state ripetute nel corso del tempo. Ma, purtroppo, nulla sembra mutare visto che i rifiuti tornano ad accumularsi dopo pochissime ore.
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