
PALMA DI MONTECHIARO. «Pioggia» di proiettili per uccidere, martedì scorso, Salvatore Azzarello, 39 anni, incensurato, di Palma di Montechiaro. I due killer, in contrada Burrainiti, hanno esploso - secondo quanto è stato accertato dall'autopsia effettuata dal medico legale Cataldo Raffino dell'università di Catania - due colpi di fucile, calibro 12, caricato con proiettili a pallini e nove colpi di pistola calibro 9.
Nessuna possibilità di scampo, dunque, per l'uomo, proprietario di un'azienda agricola che si occupa anche di movimento terra. Contrariamente a quanto era emerso, durante le primissime battute investigative, i colpi sono stati esplosi a raffica. Non tre, forse quattro. Ma complessivamente 11 colpi. Colpi sparati anche da distanza ravvicinata. Perché l'agguato, realizzato da due assassini, era stato - per come ipotizzato già da diversi giorni - ben programmato e pianificato, fin nei minimi dettagli.
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