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Nuovi centri di accoglienza nell'Agrigentino, il comitato lancia un appello

AGRIGENTO. Se ne parla dallo scorso giugno. Adesso, dopo l'apertura - lo scorso 14 agosto - del centro d'accoglienza, per immigrati minorenni non accompagnati, a Porto Empedocle, in via Giovanni XXIII, ad Agrigento, cresce - laddove si fosse mai abbassato - il livello d'allarme. Ed ieri il comitato cittadino è stato chiaro. Ha chiesto alle istituzioni d'avere notizie ufficiali: «Alla luce della recente e repentina apertura del centro di Porto Empedocle, avvenuta a quanto pare all'insaputa di tutti, - scrivono dal comitato - si chiede che il sindaco Lillo Firetto, il prefetto Nicola Diomede e l'assessore al ramo, Gerlando Riolo, diano notizie ufficiali su eventuali richieste di nullaosta pervenute da uffici regionali, relativamente all'apertura di nuove strutture che insisterebbero ancora sul nostro territorio».

«Non tollereremo di essere presi in giro dalla nostra amministrazione» - hanno aggiunto - . Parole che appaiono come l'anticamera di possibili, eclatanti, azioni di protesta. «Nella giornata di oggi (ieri ndr.), gli abitanti dei palazzi limitrofi alla struttura hanno appurato la presenza di una impresa di pulizie all'interno»- hanno aggiunto dal comitato cittadino di Agrigento. Il comitato che tiene gli occhi puntati sulla paventata apertura di un centro di accoglienza in via Giovanni XXIII.C'è - e sembra cresce - la preoccupazione fra i residenti e gli esercenti commerciali. Gli stessi timori che, fino a qualche settimana fa, aleggiavano su Porto Empedocle.

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