
AGRIGENTO. Si può essere scomunicati per avere lanciato, secondo una tradizione popolare, il pane votivo sulla statua di San Calogero? L’interrogativo lo pone uno dei cultori delle tradizioni agrigentine, Lello Casesa a seguito di un intervento del rettore del santuario don Giuseppe Veneziano all’uscita del «Santo Nero» di domenica scorsa, il quale ha ammonito i fedeli che erano pronti a lanciare il pane sul fercolo a recedere dall’azione. In questo frangente qualcuno avrebbe parlato di scomunica.
«Domenica mattina –dice Lello Casesa- per salvaguardare la tradizione legata a San Calogero avevamo organizzato il lancio e la distribuzione di pane per l’uscita del santo dalla chiesa. Ad eseguire il gesto c’erano i piccoli devoti del Val d’Akragas con i loro genitori ed altri fedeli. Tutto era pronto quando è arrivato il rettore del santuario a dissuadere con toni forti dal mettere in atto il gesto. L’invito non è stato accolto ed il lancio del pane, secondo tradizione, c’è stato. A questo punto si è sparsa la voce che si incorreva nella scomunica». Da parte nostra abbiamo sentito il rettore don Giuseppe Veneziano, chiamato in causa. «Questa parola –ha affermato- non è mai uscita dalla mia bocca. Tra l’altro per la scomunica sono preposti ben altri prelati. Da parte mia ho cercato di convincere i fedeli che gettare il pane sulla statua rappresenta uno spreco, specialmente quando ci sono bambini che ne avrebbero molto bisogno. Quando si butta il pane sul santo, va a finire a terra e si pesta con i piedi una grazia di Dio».

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2 Commenti
Nicola Marchetta
11/07/2017 21:38
Perché anziché buttare letteralmente del pane, che verrebbe calpestato e gettato come spazzatura, non portarlo direttamente a famiglie bisognose (e ce ne sono) che certamente gradirebbero il bel gesto ? In fondo non ha fatto lo stesso anche San Calogero? E cosa ci sarebbe di più bello, per farLo felice, che imitarLo in ciò che ne ha contraddistinto l'intera vita? Forse l'attuale rettore del santuario, in questo, è stato più lungimirante di tanti pseudo-benefattori.
Luca
08/08/2017 13:37
Concordo pienamente con il parroco. La sua decisione è più che saggia. Il pane è un simbolo cristiano, ma è anche un alimento con cui l'uomo si nutre. Il pane è un alimento sacro frutto della fatica dell'uomo. Sarebbe più onorabile ed auspicabile donare il pane a tutti coloro che ne sono indigenti. Pensiamo a tutti i bambini, a tutte le famiglie bisognose. Quante persone muoiono ogni giorno perché manca il necessario? E noi ci permettiamo di farne spreco? È un delitto.