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AGRIGENTO. Mille cani randagi ospitati, tra rifugi e canili, ad Agrigento, Siculiana, Licata, Ribera, Sciacca e S. Margherita. Ma non bastano. Ne occorrono almeno altrettanti. È allarme rosso per il randagismo perché le città sono invase dai cani e c’è pure chi, con gesto criminale, avvelena i randagi.
L’ultimo caso si è registrato nel quartiere di Fontanelle. Poche settimane fa randagi avvelenati anche Raffadali e prima a Lampedusa e pure nella Valle dei Templi.
Alessandra Montalbano, a capo dell’Ente nazionale protezione animali in provincia di Agrigento, riferisce un dato: «Almeno cento avvelenamenti vengono resi noti, ogni anno, in provincia, ma sono molti di più quelli dei quali non si riesce a sapere nulla. Ho avuto notizie di cani avvelenati a Ribera, ma ogni giorno ci arrivano nuove segnalazioni. Il problema sta diventando enorme e di difficile soluzione».
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