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IL CASO

Impresa agrigentina resta nella «black-list»: condannata l’anti-corruzione

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AGRIGENTO. L'Autorità nazionale anticorruzione cancella con ritardo le annotazioni negative nei confronti di un’impresa e viene condannata a pagare le spese. Il Tar, nel frattempo, visto che l’Anac aveva disposto la cancellazione solo nel corso del giudizio, ha disposto la “cessazione della materia del contendere”.

La società "Concordia Servizi", con sede ad Agrigento, che opera nel campo delle forniture di servizi in ambito nazionale, aveva ricevuto un provvedimento da parte della Prefettura, noto come "informativa interdittiva", che la indicava come azienda a rischio di contiguità mafiosa.

Sulla base di questo documento l'Autorità nazionale anticorruzione aveva iscritto nel proprio casellario informatico le relative annotazioni potenzialmente ostative all'assegnazione di altre commesse pubbliche e persino alla partecipazione alle gare di appalto.

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