AGRIGENTO. Si difende davanti al giudice e ribalta la tesi dell' accusa: «Io avrei fatto pressioni per evitare una campagna mediatica? È stata lei a contattarmi attraverso un nostro collega, notoriamente mio amico, perché voleva comprare il mio silenzio». L' avvocato Giuseppe Arnone, arrestato sabato mattina in flagranza di reato con l' accusa di estorsione, dopo avere incassato due assegni per un importo complessivo di 14 mila euro, si difende davanti al gip. Per oltre quattro ore ha risposto alle domande del giudice Francesco Provenzano che in mattinata dovrà pronunciarsi sulla richiesta di convalida della Procura e sull' eventuale applicazione della misura cautelare: i pubblici ministeri Carlo Cinque e Alessandro Macaluso hanno chiesto i domiciliari con "assoluto divieto di comunicare con l' esterno". Arnone, attorno alle 9,30, si è presentato nella sala interrogatori del carcere di contrada Petrusa dove ad attenderlo c' erano i suoi legali Arnaldo Faro e Carmelita Danile che per tutta la notte hanno studiato la strategia difensiva depositando una memoria di undici pagine. Abbigliamento informale (jeans e maglione blu), non ha perso l' atteggiamento combattivo e determinato nonostante le tre notti trascorse in cella. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE