AGRIGENTO. Si sarebbe inventato di sana pianta alcune accuse nei confronti del suo ex avvocato difensore che, sulla base delle dichiarazioni dell' allora cliente, si vide arrivare nella propria abitazione i poliziotti della squadra mobile e il pm della Dda che cercavano una pen drive con «documenti importanti». La credibilità del collaboratore di giustizia Giuseppe Tuzzolino, che solo poche settimane fa ha portato gli inquirenti fino a New York, a caccia di un fantomatico hard disk contenente delle foto recenti di Matteo Messina Denaro, scricchiola.
La stessa procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio, per l' accusa di calunnia, nei confronti dell' architetto di Palma di Montechiaro che ha travolto con le sue dichiarazioni politici, imprenditori e funzionari di mezza Sicilia. Secondo l' accusa Tuzzolino avrebbe accusato falsamente, in maniera deliberata e «sapendolo innocente», l' avvocato Salvatore Pennica che era stato suo difensore in un procedimento, concluso con il patteggiamento di Tuzzolino, che ipotizzava una presunta truffa legata al rilascio delle licenze edilizie al Comune Giuseppe Tuzzolino di Palma di Montechiaro.
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