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Agrigento, maxi evasione fiscale su alcolici: 16 fermi

AGRIGENTO. Avrebbero creato e gestito fittizi depositi fiscali di prodotti alcolici, per mezzo dei quali veniva simulata la movimentazione di ingenti quantitativi di birra, frodando il fisco per diverse decine di milioni di euro.

L'inchiesta della Procura di Agrigento ha permesso di scoprire una presunta organizzazione criminale che consentiva di creare cospicue «sacche di evasione fiscale»: i prodotti alcolici venivano di fatto rivenduti in nero, senza accisa, senza Iva, senza imposte dirette. La polizia giudiziaria, su tutto il territorio nazionale ha fermato 16 persone con l'accusa di associazione per delinquere e falsità in atti pubblici.

Le indagini sono state avviate nel settembre del 2014 quando venne rilasciata, ad un cittadino belga, una licenza d'apertura di un deposito fiscale di prodotti alcolici a Favara (Ag). Gli inquirenti scoprirono che il volume degli alcolici formalmente gestiti dal deposito risultava di gran lunga superiore alla sua capienza fisica, considerando, fra l'altro, che non risultava nessuna cessione di prodotti.

L'inchiesta della Procura di Agrigento ha così ricostruito gli interessi economici che ruotavano attorno all'organizzazione criminale, a carattere transnazionale: l'accisa evasa sarebbe pari a 55 milioni di euro alla quale si aggiungono i 13 milioni di Iva e tutte le imposte indirette.  I particolari dell'operazione verranno illustrati domani, alle 10.15, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nella sala riunioni della Procura di Agrigento.

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