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Università di Agrigento, open day tra un clima d'incertezza

AGRIGENTO. La governance da riassettare. Ed i soldi che non ci sono. O che comunque non sembrerebbero essere sufficienti. Ieri, il polo universitario della provincia di Agrigento, in collaborazione con il dipartimento di Architettura ed i coordinatori dei Cds, hanno organizzato per lunedì prossimo l'Open day, ossia la giornata per presentare l’offerta formativa per l’anno accademico 2016/2017.

Da Palermo è però arrivata, sempre nella mattinata di ieri, una richiesta di incontro con il Cda - incontro che è ancora da convocare - per stabilire quali corsi di laurea lasciare e quali dismettere. "Perché rispetto ai soldi che ci sono a disposizione - ha spiegato ieri Giovanni Di Maida - abbiamo due strade possibili: o l'università abbatte i costi di compartecipazione o bisogna tagliare. L'offerta formativa va, del resto, rapportata con la situazione finanziaria. Al momento - Di Maida è entrato nel dettaglio - abbiamo un milione e 200 mila euro quale contributo ordinario della Regione e un contributo straordinario di 700 mila euro. Quali soci ordinari, al momento, c'è solo il Comune. Di fatto il consorzio non esiste più, anche se c'è la volontà della Camera di Commercio di rientrare ed anche dell'ormai ex Provincia».

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