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LA SENTENZA

"Duty free", Cassazione: Campione e Diana non andavano arrestati

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Marco Campione

AGRIGENTO. L’imprenditore Marco Campione e il suo dipendente Michele Daina non andavano arrestati. Lo ha deciso ieri pomeriggio la Cassazione mettendo la parola fine alla vicenda.

A prescindere dal processo il legale rappresentante di Girgenti Acque, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento, e il suo storico ragioniere resteranno liberi. Campione e Daina erano finiti ai domiciliari il 10 dicembre, giorno in cui la Guardia di Finanza fece scattare l’operazione “Duty free” con quindici misure cautelari diverse fra carcere, domiciliari, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e sospensione dall’esercizio della professione.

Uno degli episodi principali al centro dell’inchiesta, che ipotizza un giro di tangenti all’Agenzia delle Entrate, ruotava attorno all’assunzione della trentenne Francesca Leto, praticante avvocato e figlia del direttore dell’Ufficio di Agrigento, Pietro Pasquale Leto, finito anch’egli ai domiciliari.

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