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Canicattì, bene confiscato ancora da affidare

CANICATTI'. L'amministrazione comunale di Canicattì non è in grado di occuparsi dell'ultimo bene confiscato che le è stato trasferito dall'Agenzia nazionale di gestione dei beni sequestrati alle organizzazioni criminali e mafiose guidata dal prefetto Umberto Postiglione. Si tratta di un complesso ricettivo con cucine, stanze, sale trattenimenti, piscina e duemila metri quadri di terreno ricadenti in contrada San Filippo Corrigi poco fuori Canicattì verso Delia.

Il complesso meglio noto come "Villa Grazia" apparteneva a Salvatore Failla, arrestato e condannato nell'operazione «Alta mafia» del 29 marzo 2004. L'immobile, destinato all'inizio a ricettività agricola e poi trasformato in un vero e proprio complesso ricettivo di altissimo livello, già nel 2006 era stato sottoposto a sequestro assieme ad altri beni di Failla e confiscato a seguito della sentenza definitiva della Cassazione dell'8 aprile 2008. Mercoledì scorso, a sette giorni dal decreto di trasferimento inviato dall'Agenzia al Comune di Canicattì, la giunta presieduta dal sindaco Corbo, alla presenza degli assessori Bennici Gentile e Farruggio, si è riunita per adottare provvedimenti in ordine all'assegnazione per l'utilizzo del bene».

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