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Abusivismo, è ancora scontro nell'Agrigentino

AGRIGENTO. Non c'erano telecamere accese, né tanto meno squadre di polizia e carabinieri pronte a riportare la calma. Non ci sono state proteste, anzi si sono svolte in assoluto silenzio, eccezione fatta per il rumore della ruspa che è entrata in azione, le nuove demolizioni dei manufatti abusivi realizzati nella zona "A" - ad inedificabilità assoluta - del Parco archeologico di Agrigento. I proprietari dei beni giudicati, con tanto di sentenza definitiva, illegali si sono mossi autonomamente.

Soltanto quando le ruspe hanno ultimato gli interventi, è stata data comunicazione a palazzo dei Giganti. Tecnici e dirigenti hanno effettuato il sopralluogo, accertato il ripristino della legalità ed avvisato la Procura. È accaduto nelle contrade Cugno Vela e Maddalusa, ma anche in viale Cavaleri Magazzeni. Complessivamente quattro i manufatti abusivi - previsti nel secondo elenco di demolizioni che era composto da 13 "voci" - cancellati. Demolizioni autonome che, di fatto, vanno ad aggiungersi a quelle della prima tranche.

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