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Intimidazioni nell'Agrigentino, i sindaci chiedono più tutela

PALMA DI MONTECHIARO. I sindaci agrigentini, ed alcuni della provincia di Caltanissetta, presenti all'incontro di sabato scorso a Palma di Montechiaro, voluto dall'amministrazione cittadina e da "Avviso Pubblico", chiedono alle istituzioni maggiore tutela contro le intimidazioni di cui molti di loro, soprattutto negli ultimi mesi, sono stati vittime. Quanto deciso durante l'incontro, al quale ha partecipato anche il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, costituisce un lungo documento che ieri mattina il primo cittadino di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato, ha trasmesso alle autorità. La nota, composta da quattro cartelle, è stata indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al capo del governo Matteo Renzi, al ministro dell'Interno Angelino Alfano, al presidente della Regione Rosario Crocetta, ma anche all'Anci che era presente al confronto con Amenta, sindaco di Canicattini Bagni.

Ecco le richieste che i sindaci hanno avanzato alle istituzioni: "eliminare l'impunità, di fatto, per gli atti intimidatori, annoverandoli tra i reati strategici che contrastano l'affermazione e l'attuazione dello stato democratico e la libertà. Attuare riforme - continuano i sindaci - prendendo coscienza e responsabilità nell'efficacia operativa delle strutture burocratiche amministrate dei piani della trasparenza e dell'anticorruzione, pretendendo certezza e indiscrezionalità assoluta nelle procedure, con responsabilità penali certe per la burocrazia inadempiente, che orienta sugli amministratori onesti l'odio del malaffare non contrastato con la dovuta applicazione delle leggi, dei regolamenti e del dovere, come ogni funzionario - si legge ancora nel documento dei sindaci - si dovrebbe limitare a fare".

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