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Centro per minori disabili a Licata, «Legati con il nastro alla sedia»

E' confermato che l' indagine dei carabinieri della compagnia di Licata, coordinati dal capitano Marco Currao, è partita dalle segnalazioni fatte dalle insegnanti di una scuola paritaria frequentata da due delle ragazzine ospiti della comunità

LICATA. Emergono nuovi dettagli sull' operazione "Catene Spezzate" nella quale sono coinvolte otto persone accusate, a vario titolo, di maltrattamenti nei confronti dei minori con disabilità psichiche ospiti della comunità di via Gela, a Licata. E' confermato che l' indagine dei carabinieri della compagnia di Licata, coordinati dal capitano Marco Currao, è partita dalle segnalazioni fatte dalle insegnanti di una scuola paritaria frequentata da due delle ragazzine ospiti della comunità.

Il gip Alessandra Vella, che ha disposto le misure cautelari accogliendo le richieste avanzate dal pm Alessandro Macaluso che ha indagato con il coordinamento del capo della procura Renato di Natale e dell' aggiunto Ignazio Fonzo, nel provvedimento fa riferimento ad un elaborato che una ragazza ha consegnato ad una delle sue insegnanti.

«Vorrei tanto che capissi - scrive la ragazzina - quello che succede in comunità, sei l' unica persona che mi crede...sono persone cattive, io a momenti esco dalla comunità, vorrei tanto che prima che esco io li vorrei fare passare tanti guai, quello che fanno a.... Vorrei tanto che provassero quello che prova lei...non merita no di vivere con altra gente che è buona le persone che legano con le catene e con lo scotch, che a...fanno le punture per addormentarla».

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