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«Truffe a Inps e Inail»: parte il maxi processo ad Agrigento

AGRIGENTO. Tutto partì da una banale indagine per alcuni assegni falsi. Da lì si scoprì la circostanza sospetta che un siculianese - il trentaduenne Fabrizio Santamaria - era riconducibile a una serie di imprese. «Era impensabile che una persona del suo livello sociale ed economico potesse gestire delle aziende. Era evidente che fosse un prestanome».

Il maresciallo Fabio Natale, comandante della stazione dei carabinieri di Siculiana, racconta la genesi dell'inchiesta «Demetra» che, secondo l'accusa, ha fatto luce su una truffa colossale ai danni di Inps e Inail attraverso la creazione di false aziende con finti posti di lavoro che servivano per ottenere indennizzi reali per infortuni simulati. Cinquantatrè gli imputati davanti al collegio di giudici presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni con a latere Michele Còntini e Agata Anna Genna. Il sottufficiale, teste principale dell'accusa, fra la mattina e il pomeriggio ha risposto alle domande dei pubblici ministeri Andrea Maggioni e Matteo Delpini e ha ricostruito le indagini.

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