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Canicattì, la "minaccia" degli operatori ecologici: "Gli stipendi o ci incateniamo"

CANICATTI'. Hanno minacciato di incatenarsi ai cancelli d'ingresso della sede della Dedalo Ambiente, nella zona industriale di Ravanusa, se entro qualche giorno la società in liquidazione non provvederà a versare loro la rimanente parte dello stipendio del mese di settembre dello scorso anno e la tredicesima mensilità del 2014. Ad annunciare la dura presa di posizione sono stati i 57 operatori ecologici del cantiere di Canicattì, attualmente in comando al Comune, che da oltre un anno hanno intrapreso una battaglia legale contro la Dedalo Ambiente, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in alcuni comuni facenti parte dell'ex Ato Ag3.

A far esplodere la protesta dei netturbini sono stati gli ultimi sviluppi del contenzioso tra il Comune di Canicattì e la stessa Dedalo Ambiente, motivo del mancato pagamento da parte della società privata dell'intera quota dello stipendio di settembre 2014 e della tredicesima, che si è chiuso con l'accertamento degli ispettori inviati dalla Regione della regolarità della posizione dell'ente guidato dal sindaco Vincenzo Corbo che non deve versare i 500 mila euro, invece, reclamati dalla società in liquidazione. A seguito di questa decisione, però, gli operatori ecologici non hanno visto versati nei propri conti quanto ancora attendono di ricevere dallo scorso anno ed è esplosa così la contestazione.

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