LICATA. È un appello alla “ mobilitazione generale” quello è arrivato dai Comitati No Triv della provincia riuniti nella sala del Carmine a Licata, per un’assemblea pubblica che è stata molto partecipata. Ormai da un anno e mezzo, come è noto, gli attivisti No Triv si battono contro la realizzazione di piattaforme per l’estrazione di petrolio e gas al largo della costa agrigentina.
La questione è stata sollevata per la prima volta da Greenpeace, che poco più di un anno fa è stata per diversi giorni nel porto di Licata con una delle sue navi, poi tutte le associazioni ambientaliste, ma anche ben venti amministrazioni comunali siciliane, hanno aderito al ricorso presentato al Tar per chiedere lo stop alle trivelle.
«La nostra collettività – sostengono gli attivisti No Triv - è a rischio e non si tratta del solito allarmismo mediatico. L’intera costa provinciale, con le sue bellezze storico -archeologiche e il suo paesaggio, sono lì pronti, sull'altare sacrificale, all'interno di una grande cornice che prevede l'attacco alla salute di migliaia di cittadine e cittadini.L'incombente arrivo delle trivelle nel nostro mare rischia di stravolgere per sempre il territorio e la sua già debole economia».
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