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Acqua, i rubinetti restano a secco nell'Agrigentino

Gli esami di Girgenti Acque forniscono un esito opposto rispetto a quello di Siciliacque. Ponzo: «Rilevata ancora la presenza di batteri coliformi»

AGRIGENTO. Sembrava che “a nuttata” fosse passata, ed invece ecco la doccia fredda. La speranza di sabato sera, quando i risultati degli esami eseguiti da Siciliacque dicevano che l’acqua non era più inquinata, è finita a metà mattina di ieri, quando Girgenti Acque ha reso noto che “le controanalisi, di fatto, danno un risultato diverso rispetto a quello di Siciliacque. Nell’acqua c’è ancora la presenza di batteri coliformi, dunque non può essere autorizzato il ripristino della fornitura”.

Ad annunciare la notizia è stato Giandomenico Ponzo, direttore di Girgenti Acque. “Sabato pomeriggio – ha detto il dirigente della società che gestisce l’acqua in quasi tutto l’agrigentino – Siciliacque ci aveva informato che gli esami eseguiti sui campioni di acqua prelevati a monte dei serbatoi di Campobello di Licata presentavano l’assenza di batteri coliformi. Dunque l’acqua non era più inquinata. Si trattava di una notizia che ci ha messi, dopo i giorni difficili trascorsi, finalmente di buonumore. Prima di dare il via libera alla ripresa della fornitura era però necessario che eseguissimo delle controanalisi. Lo abbiamo fatto, prelevando l’acqua nello stesso punto in cui era intervenuta Siciliacque, ma il nostro risultato è stato opposto rispetto a quello precedente. Secondo i nostri accertamenti l’acqua è ancora fuori norma. Dunque l’erogazione non può riprendere”.

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