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Tragedia Maccalube, raffica di richieste

Una lunga serie di istanze che ha costretto il giudice a rinviare per esaminare tutti gli atti ed emettere l’ordinanza

AGRIGENTO. Non solo il Comune di Aragona. Ieri mattina, all'apertura del processo a carico dei tre responsabili della riserva naturale delle Maccalube, dove il 27 settembre dell’anno scorso i fratellini Carmelo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni, morirono a causa di un'esplosione mentre stavano facendo una passeggiata insieme al padre, sono stati in tanti a chiedersi di costituirsi in giudizio. Una raffica di istanze che ha costretto il giudice a rinviare per esaminare tutti gli atti ed emettere la relativa ordinanza.

Innanzitutto si sono costituiti parte civile i genitori, lo zio e la nonna dei poveri bambini che hanno formalizzato la richiesta attraverso i propri legali Roberto Guida, Mattia Floccher e Antonio Provenzani. A loro si sono aggiunti il Comune di Aragona che nei giorni scorsi aveva pubblicato una delibera di incarico gratuito all'avvocato Alfonso Neri, il comitato "Io genitore" e l'associazione Codice Ambiente (il primo rappresentato dall'avvocato Floriana Salamone, la seconda dalla collega Monica Malogioglio), il Codacons (assistito dal vice presidente provinciale Alessandro Patti), l'Associazione onlus Codici Sicilia, assistita dall'avvocato Giovanni Crimi, e la Regione Siciliana.

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