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Agrigento, netturbini da 2 mesi senza lavoro continuano la protesta

AGRIGENTO. Sono trascorsi ormai due mesi da quando i netturbini rimasti senza lavoro, sono in sit-in permanente davanti al municipio. Da qualche giorno, nel luogo del presidio, sono comparse le bandiere di Cgil, Cisl e Uil ma di grosse novità non se ne registrano anche se gli operai hanno ribadito di non avere alcuna intenzione di smobilitare da li e tantomeno di abbassare il livello di attenzione rispetto all’aspetto legale della vertenza. «Nonostante non ci sia stata data l’autorizzazione a ripararci nell’atrio del Comune in caso di pioggia – hanno detto ieri – noi continuiamo la nostra azione di lotta per riavere un posto di lavoro». E la loro protesta continua attraverso l’opera, oltre che dei loro legali, anche delle organizzazioni sindacali di categoria.

«Abbiamo appena preso atto di una circolare emanata dall'assessorato regionale all’Energia - spiega il segretario Cgil Alfonso Buscemi a margine di una nota congiunta con Cisl e Uil - che sembra voler smentire l’operato del comune di Agrigento sul bando per la raccolta dei rifiuti di Agrigento. La ciroclare infatti, ribadisce l’esigenza primaria di individuare gli obiettivi e la salvaguardia della qualità del servizio una corretta quantificazione delle risorse umane per evitare cadute negative sulla qualità dei servizi ai cittadini. Cioè il contrario di ciò che ha fatto il Comune di Agrigento mettendo a disposizione del progettista le risorse economiche che avevano adattando a queste risorse il progetto». Insomma, nuova carne al fuoco nella delicata vertenza che in qualche modo tiene accese le sperande dei lavoratori licenziati. Ma i sindacati si spingono oltre e tornano a chiedere, come aveva fatto un mese addietro la Cgil, l’intervento della Regione, dell’assessorato e del Dipartimento Rifiuti per fare rispettare quanto stabilito dalla legge regionale 9 del 2010, dall eordinanze del presidente della Regione e dalle direttive dell’assessorato stesso.

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