AGRIGENTO. L’argomento era delicato e di grande attualità, eppure la riunione del Consiglio comunale di martedì sera, non passerà certo alla storia come un momento di altissimo dibattito politico e istituzionale. Sul tavolo c’era il paventato ritorno alal gestione pubblica del servizio idrico, come da opportunità concessa dalla recente legge regionale che sta portando 27 sindaci dell’agrigentino, che in passato hanno consegnato le reti al gestore privato, a darsi un gran da fare per tornare indietro. Il tempo, i famosi 90 giorni, stanno però scadendo, e ogni passaggio dovrebb eessere forse, sfruttato meglio.
La sera prima del Consiglio, com’è noto, la giunta Firetto aveva tempestivamente approvato una delibera con cui esprime a favore della restituzione alla gestione pubblica del servizio idrico. A margine del Consiglio, ad dire la loro sono alcuni consiglieri. I gruppi Agrigento Cambia ed Agrigento Rinasce chiedono ad esempio che «il Governo regionale, così come prevede la stessa legge, si impegni e rivedere i rapporti con Siciliaccque che vende l’acqua a Girgenti Acque, poiché è necessario riorganizzare il sistema di gestione del servizio idrico sin all’apice del problema, abbassando la tariffa, che rappresenta una delle preoccupazioni fondamentali per i cittadini».
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