ARAGONA. Il ricordo è ancora vivo, la ferita è sempre aperta. La città di Aragona ricorda ancora con molta commozione quanto accaduto la mattina del 27 settembre del 2014: due ragazzini uccisi dall’esplosione dei Vulcanelli nella riserva delle Maccalube. Carmelo e Laura Mulone, hanno perso la vita in un’area “protetta”. A distanza di un anno da quella tragica mattina, la città ancora non si da pace. Ieri, per volere della famiglia, non c’è stata nessuna iniziativa pubblica.
Domani invece, martedì 29 settembre, nel giorno del compleanno di Carmelo, che avrebbe compiuto 10 anni, si terrà una messa in chiesa Madre, con la partecipazione dei genitori, del sindaco Salvatore Parello, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, carabinieri (il padre dei due fratellini, Rosario è un carabiniere), e della squadra di vigili del fuoco che l’anno scorso ha operato in quella triste mattinata per recuperare i corpi dei due bambini sepolti in una montagna di fango. Saranno presenti i compagnetti di scuola di Carmelo e Laura. Dopo la messa, i genitori, accompagnati da rappresentanti delle forze dell’ordine, si recheranno alle Maccalube per deporre dei fiori e una targa ricordo all’ingresso del luogo della tragedia. Il sindaco Parello è rammaricato dal fatto di non essere riuscito a stringere i tempi per giungere all’intitolazione della scuola “Fontes Episcopi” a Carmelo e Laura Mulone, in coincidenza con la data del primo anniversario della loro scomparsa. «Purtroppo – dice il sindaco – l’iter burocratico è molto lungo.
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