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Netturbini di Agrigento, una soluzione nelle isole ecologiche

Al vertice di ieri a Palazzo dei Giganti, hanno partecipato i lavoratori con i loro legali, i rappresentanti sindacali e delle aziende e l’assessore Mimmo Fontana

AGRIGENTO. La riunione c’è stata ma la soluzione non è arrivata anche se, un passo avanti è stato fatto. Una delegazione di 8 dei 21 operatori ecologici ad un passo dal licenziamento accompagnati dai loro legali, le organizzazioni sindacali di categoria, hanno incontrato ieri mattina l’assessore Mimmo Fontana e i funzionari Greco e Tedesco per una riunione su cui c’erano aspettative. Ma dal cilindro, visto che non si era al circo, non è uscito nulla di particolare e così, l’appuntamento del 10 settembre all’ispettorato del lavoro è sempre più temuto anche se martedì potrebbe esserci una nuova riunione.

A dare una parvenza di speranza a questi lavoratori, è stato Mimmo Fontana che ha spiegato che il Comune starebbe lavorando ad un progetto sulle isole ecologiche visto che ad Agrigento ci sono molti quartieri dove non sarà possibile effettuare il servizio «porta a porta». Una possibilità perseguibile, se ci sarà la volontà politica visto che quello delle isole ecologiche è una delle varianti previste all’interno del bando e che, come riflesso rispetto alla vertenza, farebbe aumentare l’indice occupazionale. Certo, la domanda nasce spontanea: se si trovano i soldi per farli lavorare nelle isole ecologiche perchè arrivare a questo punto e non salvarli senza fargli «allungare il collo» in questo modo? Chissà.

Intanto, i lavoratori continuano la loro forma di protesta e giovedì sera, davanti al municipio, tanta gente ha manifestato accanto a loro così come i consiglieri comunali continuano ad interessarsi della vicenda. Angelo Vaccarello, arriva a definire il recente bando «un’opera di grande ingegneria evasiva delle leggi».

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