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Scala dei Turchi, braccio di ferro per la proprietà

Il sindaco di Realmonte intima di rimuovere i cartelli che vietano l’accesso. Spunta l’ipotesi di un ticket d’ingresso

Scala dei Turchi - Realmonte

AGRIGENTO. Dopo i cartelli con la scritta «proprietà privata» spunta anche il «divieto d’accesso» alla Scala dei Turchi e il proprietario dell’area annuncia il rilancio del sito con un piano «economico ambientalista». Ma il sindaco di Realmonte, Lillo Zicari, non ci sta e dichiara «guerra» a quello che definisce il «presunto proprietario, perché al di là della mappe castali la scogliera di marna è nostra, è patrimonio dell’umanità che ambisce al riconoscimento dell’Unesco, altro che proprietà privata».

Per questo il primo cittadino ha «diffidato il proprietario intimandogli di rimuovere entro tre giorni i cartelli con la scritta proprietà privata e il divieto di accesso che sono stati posizionati nei giorni scorsi sulla scogliera di marna». Mentre gli avvocati Salvatore Palillo e Antonio Maria Cremona, che assistono in questo «braccio di ferro» con il Comune Ferdinando Sciabbarrà, ex dirigente della Camera di Commercio in pensione, proprietario delle particelle castali sui cui ricade la scogliera bianca più famosa nel mondo, hanno annunciato un nuovo piano «economico-ambientale» per la gestione dell’area e a quanto pare si prevede anche il pagamento di un ticket d’ingresso.

Il piano è già stato sottoposto all’attenzione dell’ufficio tecnico del Comune di Realmonte, della Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali, del Demanio Marittimo di Agrigento e Gela e dell’Ispettorato regionale Agricoltura e Foreste.

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