AGRIGENTO. Un'opera d'arte che ne ricordi il sacrificio a tutti quelli che passeranno nel luogo in cui fu ucciso, un "arco di trionfo" per non dimenticare il "giudice ragazzino" e i suoi insegnamenti: "Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili".
"Vogliamo l'Arco di Rosario Livatino sulla Ss 640": l'appello, mentre procedono i lavori per la nuova "super strada" Agrigento-Caltanissetta, arriva su Facebook dal direttore dell'Inail agrigentina Salvatore Cimino e ottiene subito il sostegno di Cgil e Legambiente.
Sulla vecchia strada era già stata inaugurata due anni fa, a spese dei genitori del giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990 in contrada Gasena, una piazzola di sosta con una stele commemorativa diventata luogo di fede e di memoria antimafia. Ma che ora, con il nuovo tracciato, è quasi impossibile da raggiungere se non attraverso un particolare tragitto. Anche la visuale oggi viene praticamente "offuscata".
«Il nuovo km 10 'offende' dall'alto la piazzola di sosta della vecchia Ss 640. Ho sperato e ingenuamente creduto ed immaginato che proprio in quel punto avrebbero realizzato una nuova piazzola di sosta con una nuova stele. E invece no! Ancora una volta ti hanno offeso», ha scritto su Facebook Salvatore Cimino.
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