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Strada Mussomeli-San Giovanni Gemini, aperte due inchieste

Nel mirino di procura ordinaria e Corte dei conti irregolarità e sprechi, dopo gli esposti del commissario straordinario dell’ex Provincia di Agrigento

MUSSOMELI. L'occhio magistratura sulla vergogna della scorrimento veloce Mussomeli-San Giovanni Gemini. Finalmente la giustizia inizia il suo corso nell'intento di fare luce su una vicenda assurda e sintomatica di una certa pratica fatta di sprechi e investimenti pubblici rivelatisi inutili. Sulle sorti poco fortunate della strada adesso si sono aperti due fascicoli: uno da parte della giustizia ordinaria, attraverso la Procura della Repubblica di Agrigento, l'altra a firma dei giudici della Corte dei Conti. Tutto merito del commissario straordinario dell’ex Provincia regionale agrigentina Marcello Maisano che ha presentato una doppia denuncia per cercare di mettere chiarezza su una storia decisamente grave.

Più di 20 anni per costruirla, più di 40 milioni di euro per finanziarla, poi finalmente l'inaugurazione e dopo qualche mese la chiusura. Motivi di sicurezza hanno spinto i tecnici della Provincia di Agrigento ad impedire il transito di auto e camion. Tutta colpa dei giunti di dilatazione del viadotto che staccandosi si conficcavano sui pneumatici delle auto in transito. E così quei 6 chilometri e 100 metri di rotabile, nata per collegare il cuore del Vallone alla Statale 189 Agrigento-Palermo, all'altezza del bivio Tumarrano, sono diventati una meteora viaria, da infilare negli album dei ricordi, assieme alle foto del taglio del nastro dell'inaugurazione, con tanto di politici in giacca e cravatta. L'origine dell'opera è datata 1992, principio di un appalto (a quei tempi di lira) miliardario.

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