AGRIGENTO. Sette assoluzioni e quattro sentenze di "non luogo a procedere". Le formule sono differenti (in alcuni casi "il fatto non sussiste", in altri "non costituisce reato") ma la sostanza è uguale: non ci fu alcuna irregolarità nella celebrazione dei due appalti nel campo della sanità, di cui uno per un importo milionario, che secondo la Procura erano stati truccati. La sentenza è stata emessa ieri poco dopo le 14,30 dal giudice dell'udienza preliminare Stefano Zammuto.
Il pm Carlo Cinque, al termine della requisitoria, aveva chiesto sette condanne e quattro rinvii a giudizio. La pena più alta, 3 anni e 4 mesi di reclusione, era stata proposta per l'ex direttore generale dell'Asp di Agrigento, Salvatore Olivieri, 74 anni, di Catania. Cinque aveva chiesto, però, l'assoluzione da due singole imputazioni di abuso di ufficio relative a presunte "rappresaglie" che avrebbe messo in atto nei confronti del funzionario dell'Asp Cataldo Manganaro che sarebbe stato ingiustamente sottoposto a procedimento disciplinare.
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