RIBERA. Dieci anni e 4 mesi di reclusione, una pena maggiore rispetto ai 9 anni e 4 mesi che erano stati chiesti dal pubblico ministero. E' la condanna che il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Luisa Intini, ha inflitto ieri sera ad Alessandro Tavormina, di 34 anni, il riberese accusato di tentato omicidio nei confronti dell'ex moglie. La donna si è costituita parte civile, assistita dall'avvocato Giovanni D'Azzo, con una richiesta di risarcimento di 100 mila euro.
Il giudice ha disposto una provvisionale di 3 mila euro, rinviando a un separato giudizio. Il processo si è celebrato con il rito abbreviato. Tavormina, secondo l'accusa, e adesso anche sulla base del vaglio effettuato dal giudice di primo grado, il 6 maggio dello scorso anno, ha sparato all'auto sulla quale si trovava l'ex moglie. Secondo la ricostruzione operata dai carabinieri, guidati dal capitano Salvatore Marchese, già durate la prima fase delle indagini, sarebbe stato Tavormina a sparare cinque colpi di pistola verso la Mercedes con al volante l'ex moglie, una donna di 38 anni, di Ribera. L'arma con la quale sono stati sparati i colpi all'indirizzo della donna non è mai stata rinvenuta. Tavormina, per la ricostruzione dell'accusa, avrebbe preso in prestito l'auto.
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