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Il Consiglio di Canicattì triplicò il gettone di presenza: danno erariale

A rispondere del danno potrebbero essere chiamati l'allora dirigente agli Affari generali del comune ed i 12 consiglieri che votarono la delibera finita nel mirino dei giudici contabili

CANICATTÌ. È stato stimato in poco meno di 600 mila euro il possibile danno erariale provocato dalla delibera consiliare del 2003 che triplicava il gettone di presenza per le sedute in aula e delle commissioni consiliari di Canicattì (Ag).

La somma, che sarà vagliata dai magistrati della sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti che ha avviato un'istruttoria ipotizzando il danno erariale, scaturisce dalla differenza tra i gettoni di presenza pagati e quello che sarebbe stato il giusto compenso.

A rispondere del danno potrebbero essere chiamati l'allora dirigente agli Affari generali del comune ed i 12 consiglieri che votarono la delibera finita nel mirino dei giudici contabili. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha revocato la delibera riportando di fatto il gettone a poco più di 30 euro.

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