LICATA. L'imputato si è sempre difeso ammettendo di avere avuto dei rapporti intimi con la ragazzina conosciuta in spiaggia ma spiegando di non conoscere la giovanissima età della ragazza che, a suo dire, dimostrava molto più dei suoi tredici anni. La circostanza è decisiva perché la legge italiana vieta i rapporti sessuali con i minori di quattordici anni e li equipara alla violenza sessuale anche in presenza del consenso della ragazza. A decidere se condannare o assolvere un licatese di 24 anni, sarà il giudice dell'udienza preliminare Alessandra Vella. Il difensore, l'avvocato Antonino Gaziano, ieri mattina ha annunciato in aula l'intenzione del suo assistito di essere giudicato con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Andrea Maggioni, al termine di un'indagine molto complessa nella quale è coinvolto pure un amico di Esposito che all'epoca dei fatti non era ancora diciottenne e per questo la sua posizione è stata stralciata per essere definita al tribunale dei minori, ha chiesto il rinvio a giudizio per l'accusa di atti sessuali con minorenne. Non ci sarà invece nessun dibattimento per Esposito e l'eventuale condanna sarà ridotta di un terzo.
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