FAVARA. Incidente diplomatico tra la Chiesa e i rappresentanti della politica locale che non hanno mandato giù alcune riflessioni dell'arciprete al termine delle cerimonie liturgiche del "venerdì santo". In una piazza Cavour affollata di fedeli in attesa di assistere al suggestivo e struggente rito della "spartenza", con l'urna contenente le spoglie del Cristo deposto che si allontana dalla Madonna Addolorata, don Giuseppe D'Oriente, parlando a braccio, non ha risparmiato critiche ai governanti che starebbero più a servizio di se stessi che della comunità. "Le festività che stiamo vivendo - ha sottolineato - ci invitano a dedicare la nostra vita al servizio degli altri e questo vale a maggior ragione per chi detiene responsabilità di un certo livello". L'arciprete ha messo il dito nella piaga delle tasse che di anno in anno lievitano e che colpiscono in prevalenza i poveri che non hanno più risorse e capacità per sopportarle mentre la ricchezza si concentra in poche mani. Insomma, si sarebbero rivoltati i termini. Ha fatto, quindi, l'esempio delle famiglie che in un anno spendono di più per pagare il canone idrico e la tassa dei rifiuti anziché per acquistare il pane. Un pensiero è andato ai 70 precari del Comune che rischiano di perdere il posto di lavoro non essendo possibile rinnovare i loro contratti, scaduti al 31 marzo scorso, perché nel frattempo il consiglio comunale ha dato avvio al piano di riequilibrio finanziario che preclude la possibilità di nuovi esborsi per il personale. Non sono mancati gli applausi dei presenti ma anche qualche mugugno da parte di chi era destinatario del sermone. La più risentita l'assessore Sara Chianetta che ricorda all'arciprete che chi ha responsabilità, anche di natura religiosa, non può non soppesare le parole. "Faccio politica da 40 anni e tutte le mie azioni - dice la componente della giunta Manganella - sono state improntate al rispetto delle classi più deboli cercando di dare con il mio comportamento esempi positivi. Mi sarei aspettato che l'arciprete condannasse gli atteggiamenti dei cittadini che abbandonano i sacchetti dell'immondizia in strada, che non effettuano la raccolta differenziata nonostante i continui appelli dell'amministrazione non aiutando a ridurre le spese che gravano sul servizio". Sara Chianetta ammette che la politica ha fatto danni ma, richiamando la parabola evangelica, invita a separare il grano dal loglio.
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