AGRIGENTO. Gesù, questo è tempo di povertà e di miseria: anche qui, nella mia terra agrigentina, ci sono molte madri e padri di famiglia che, scippati della loro speranza, sono precipitati in una crisi, che non è solo economica ma, come dice il Papa, è anche umana e umanitaria (cfr Evangelii gaudium, 55), cadendo in una disperazione spesso silenziosamente assordante; anche qui da noi, il primato del guadagno e la corsa all'accumulo scalza quello del lavoro, che invece garantisce pane e libertà, onore e dignità; anche qui ci si sente strozzati da una politica della quale si stenta a percepire il suo interesse per il bene di tutti: immobilista su problemi di vecchia data, è capace di correre veloce quando deve occuparsi di interessi di parte.
Qui, siamo colpiti dal vampirismo della mafia che, continuo a ribadirlo, non può andare d'accordo con il Vangelo e la devozione ai santi; anche qui, la viscida corruzione, rischia di riempire di sgradevole odore l'aria di questo territorio, inquinandolo con le velenose esalazioni della sua putrefazione; qui, come non ci si preoccupa di salvare le apparenze, così non fa problema percorrere le vie della disonestà: penso alla "carica delle 104", punta dell'iceberg di un sistema di corrotti e corruttori?
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