FAVARA. Sono trascorsi poco più di due giorni dal barbaro omicidio di Teresa Costanza, la trentenne favarese impietosamente assassinata assieme al suo ragazzo all'esterno di una palestra di Pordenone dove poco prima avevano svolto una seduta di allenamenti, ma ancora parenti, amici e conoscenti non riescono a rendersi conto di quello che è successo e, soprattutto, non capiscono quale motivazione possa esserci alla base di un crimine così efferato che somiglia più ad un'esecuzione di matrice mafiosa. La magistratura friulana sta lavorando a 360 gradi ma chi conosce la ragazza è sicuro che lei non possa essere invischiata in operazioni torbide se non illecite. La sua fedina penale è, infatti, intonsa. Anche del ragazzo arrivano notizie improntate alla positività. Intanto, per Milano sono partiti tutti i parenti più stretti della ragazza.
E di parenti a Favara ne vivono tanti per il fatto che il papà della vittima, Rosario, emigrato a San Donato Milanese nel 1997, lasciò in paese ben 11 fratelli.
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