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Mangiano mandragora: gravi padre e figlio a Sciacca

L’uomo, 50 anni, e il figlio di 12, avevano raccolto la pianta velenosa, scambiandola per borragine. L’appello dei medici: fare più attenzione

SCIACCA. Il padre di 50 anni e il figlio di 12 raccolgono, in campagna, mandragora scambiandola per la borragine. Ne mangiano in discreta quantità, vengono colti da malore e trasferiti in ospedale. Provvidenziale l’intervento dei medici della Rianimazione che sono riusciti a salvarli. Il padre è stato intubato e le sue condizioni sono rimaste critiche per molte ore. Meno grave la situazione del figlio, subito sottoposto a una lavanda gastrica.

«I due pazienti – dice il direttore dell’unità operativa di Rianimazione, Ninni Pacifico - quando sono arrivati in ospedale presentavano allucinazioni, tachicardia e problemi respiratori. Il padre, soprattutto, era in condizioni particolarmente critiche. Quando i pazienti sono arrivati dal pronto soccorso abbiamo fatto subito la diagnosi di intossicazione acuta da mandragora, che è una pianta velenosa. Per fortuna l’antidoto specifico era disponibile presso il nostro reparto e subito è stato somministrato. Si tratta di un farmaco salvavita che, talvolta, neppure si trova. Averlo disponibile e non doverlo richiedere – aggiunge Pacifico - ci ha consentito di operare con tempestività e tutto a beneficio dei pazienti».

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