RAVANUSA. False assunzioni come braccianti agricoli per ottenere l'indennità di disoccupazione: trentuno persone finiscono a processo. Il pm Andrea Maggioni, componente del dipartimento reati contro la pubblica amministrazione, coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati ai quali vengono contestati i reati di falso e truffa aggravata. L'udienza preliminare è in programma il 31 marzo davanti al gup Stefano Zammuto. I personaggi chiave dell'indagine svolta sul campo dalla Guardia di finanza di Canicattì sono Luigi Lillo Iacona e Nazareno Abbruscato, titolari di ditte omonime individuali che, secondo l'accusa, avrebbero creato i falsi braccianti per lucrare sulle indennità. L'ammontare della presunta truffa ai danni dell'erario è di circa 150 mila euro.
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