LAMPEDUSA. Da otto giorni il traghetto di linea per le isole Pelagie non riesce a mollare l'ancora. Il mare in tempesta, nel canale di Sicilia, ancora una volta, "taglia fuori" Lampedusa e Linosa. Latte, mozzarelle e yogurt sono ormai praticamente finiti. Esattamente come frutta e verdura e come sta, invece, per accadere alle scorte di carne e di bombole del gas. Gli isolani guardano all'orizzonte con preoccupazione. Il traghetto non dovrebbe arrivare - secondo le voci che circolano con insistenza a Lampedusa - fino a giovedì o venerdì. Nel tardo pomeriggio di ieri, dagli uffici del porto, veniva confermato che anche alla mezzanotte fra ieri ed oggi la motonave sarebbe rimasta ferma. Ad impedirgli il collegamento le forti raffiche di vento ed il mare grosso.
"Lattici, frutta, verdura e carne - spiegavano ieri da uno dei supermercati principali di Lampedusa - sono ormai finiti. Latte, mozzarelle e yogurt anche per una questione di scadenze ravvicinate, il resto per normale esaurimento anche delle scorte. Ma soprattutto sono finite, almeno qui da noi, le bombole del gas. Il viaggio programmato per rifornirci risaliva a circa otto giorni fa. Con il mare è vero che non si scherza e che i rischi sono non indifferenti, ma talvolta basta un piccolo sforzo in più. Basta che, anche se c'è mare forza cinque, qualcuno si assuma la responsabilità di non lasciarci senza generi alimentari di prima necessità o, con il freddo che c'è, senza bombole del gas che oltre che per cucinare servono anche per riscaldarsi". In un altro supermercato dell'isola, a gran voce, il titolare lanciava un appello al sindaco Giusy Nicolini: "Perché non chiede l'intervento di un velivolo della Protezione civile, prima che davvero finisca tutto?".
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