LICATA. Gli agenti della scientifica ieri sono tornati in contrada Nicolizia, nella villa abbandonata, dove mercoledì è stato rinvenuto il cadavere di un giovane, in avanzato stato di decomposizione, e con segni evidenti di violenza. Segni che testimoniano, secondo gli investigatori, che quel cadavere rinvenuto nella villa appartiene a qualcuno che è stato ucciso selvaggiamente. Ad indagare sono gli agenti del commissariato di polizia di Licata e quelli della squadra mobile di Agrigento. Il cadavere potrebbe appartenere ad Angelo Truisi, fabbro di 22 anni scomparso lo scorso 2 gennaio.
Lo stato di avanzata decomposizione del corpo sarebbe compatibile con la data della scomparsa, inoltre la mamma di Angelo Truisi, condotta in contrada Nicolizia la sera del ritrovamento del cadavere, avrebbe riconosciuto una scarpa da ginnastica trovata vicino al corpo ed un mazzo di chiavi rinvenute, invece, in fondo ad una cisterna. Secondo la mamma del giovane scomparso entrambi gli oggetti apparterrebbero al figlio. La scientifica della polizia, ieri è tornata in contrada Nicolizia per eseguire un nuovo sopralluogo e cercare elementi utili alle indagini. Considerato che nei pressi del cadavere è stato trovato molto sangue rappreso, gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che il giovane è stato ucciso nello stesso luogo in cui è stato ritrovato il corpo. Rimane da stabilire in che modo hanno agito i killer.
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