AGRIGENTO. Sarà domani, l’ultimo giorno in cui, nei 23 comuni degli Ato Gesa e Dedalo Ambiente, i rifiuti saranno raccolti secondo «normalità». Fatto salvo il giorno festivo dell’Epifania, in cui le imprese dell’Ati lavoreranno solamente se sindaci e commissari straordinari emetteranno apposite ordinanze, da mercoledì le strade di decine di comuni, capoluogo in testa, potranno riempirsi ben presto di rifiuti e a poco varranno le ordinanze e gli inviti di sindaci e commissari, a tenere la spazzatura a casa. Dal 7 al 15 gennaio prossimo, per decisione del Dipartimento regionale all'energia e ai rifiuti, guidato dall’agrigentino Mimmo Armenio, non si conferirà in discarica per tentare di alleggerire il sovraccarico degli impianti dovuto al precedente forfait di alcuni di essi. Da alcune settimane, com’è noto, gli autocompattatori dell’Ato Gesa Ag2 e di Dedalo Ambiente Ag3, fanno la spola da e per l’impianto di Grotta San Giorgio vicino Catania, per la chiusura momentanea dell’impianto di contrada Matarana a Siculiana dove l’impresa Catanzaro sta ultimando i lavori di ampliamento del primo lotto della quarta vasca di raccolta e che dovrebbe riaprire a metà gennaio.
Questa «emergenza pilotata», come è stata definita questa situazione, ovviamente non piacerà ai cittadini - contribuenti che le salate imposte sui rifiuti, le pagano per tutti i giorni dell’anno e non soltanto per quelli in cui il servizio viene effettuato che in provincia, tra scioperi, festività e problemi alle discariche, è tutt’altro che giornaliero. Intanto, il Comune di Agrigento ha diffuso un’ordinanza firmata dal comandante dei Vigili Cosimo Antonica in vece del commissario Giammanco, in cui si fa divieto ai cittadini di gettare la spazzatura per una settimana e impone alle ditte del raggruppamento temporaneo di Imprese, con Iseda capofila, di garantire i servizi solo alle utenze commerciali che effettuano la raccolta differenziata e di svuotare i cassonetti blu. Come dire che se la differenziata fosse stata una prioirtà di politici e amministratori, oggi non ci si troverebbe in questa situazione tanto drammatica quanto patetica.
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