AGRIGENTO. Stalking nei confronti dell’ex moglie e condanna a otto mesi di reclusione. Questa la sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Paolo Gabriele Bono, a carico di Giuseppe Zito, di 43 anni, panettiere di Santa Margherita Belice.
I fatti per i quali si è celebrato il processo si riferiscono a un periodo compreso tra agosto del 2009 e aprile del 2010. Zito, allora già legalmente separato dalla donna, era accusato di avere rivolto alla stessa minacce durante una telefonata.
Inoltre, sempre secondo l’accusa, si sarebbe portato vicino all’abitazione della donna e l’avrebbe pedinata. Tutto questo avrebbe procurato alla donna uno stato d’ansia. Questa l’accusa nei confronti del panettiere che al processo si è difeso, assistito dall’avvocato Francesco Di Giovanna, respingendo le accuse.
Il legale aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo che non c’era la prova che quella telefonata era stata fatta dal suo assistito e neppure del pedinamento. L’avvocato Di Giovanna, inoltre, ha puntato sul fatto che essendo l’abitazione della donna in una zona centrale del comune belicino il suo cliente non si poteva astenere dall’avvicinarsi alla sua casa, ma non per compiere quelle condotte dalle quali, secondo l’accusa, si configura il reato di stalking. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di Giuseppe Zito a un anno di reclusione.
Il giudice monocratico Paolo Gabriele Bono lo ha condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Il giudice ha disposto, inoltre, il risarcimento danni in favore della parte civile, quantificato in cinquemila euro, oltre alle spese di costituzione in giudizio dalla stessa sostenute. Queste ultime sono state quantificate in 1300 euro. Negli ultimi anni numerose sono state le indagini per stalking condotte dalla procura della Repubblica di Sciacca.
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