LICATA. “Chi ha fatto del male si converta. Dio è misericordioso, ma fa anche giustizia”. Don Giuseppe Sciandrone, parroco di San Domenico che ieri mattina ha celebrato la messa in occasione della “Giornata del ricordo delle vittime della violenza”, si è rivolto direttamente “agli assassini delle tante vittime innocenti licatesi” per invitarli alla conversione, al ravvedimento. “Spesso accade – ha detto il sacerdote nel corso dell’omelia nella chiesa del Carmine – che la sete di potere, di denaro portano all’odio e addirittura all’omicidio. Bisogna mettere da parte queste negatività, e ricordare che siamo tutti fratelli”.
Ad organizzare l’iniziativa è stato il Comitato Civico Cittadino guidato da Antonio Lo Monaco ed Agostino Licata. La chiesa era piena, anche se gli organizzatori non nascondono che si aspettavano una maggiore partecipazione da parte della gente. C’erano il presidente del consiglio comunale Saverio Platamone, i volontari dell’associazione “A testa alta” che hanno contribuito ad organizzare la manifestazione, i rappresentanti del circolo cittadino di Forza Italia, i militari della guardia di finanza, il vice presidente dell’associazione Fervicredo, vittime del dovere, Angelo Cellura. E poi c’erano, soprattutto, i parenti di alcune delle vittime della violenza. La manifestazione, infatti, è servita a ricordare Angelo Ajola, Gaetano Bottaro, Salvatore Bennici, Giovanni Brunetto, ed i coniugi Timoneri. Proprio davanti alla casa in cui Antonino e Rita vennero assassinati nel 2010, in via Marotta, si è concluso il corteo partito dal Carmine alla fine della messa.
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